martedì 5 gennaio 2016

Il ponte delle spie

Mi ero ripromesso di contare quante volte sarebbe apparsa la bandiera americana. Tuttavia amo il cinema, non l'aritmetica - e Spielberg resta comunque un patriota con un senso della Costituzione da sbandierare ai quattro venti. Nella fattispecie, il suo eroe è un avvocato che in piena Guerra Fredda accetta di difendere la solita spia russa impassibile (però dedita alla pittura e con un debole per Shostakovich). Il regolare processo che si istruisce ha un mero valore simbolico e dimostrativo, ma Tom Hanks - che per Spielberg è già sbarcato in Normandia - se la prende a cuore: prima ottiene un insperato rinvio; poi, osteggiato dai colleghi, dal giudice e dall'opinione pubblica (che vorrebbe il comunista già accomodato sulla sedia elettrica) riesce addirittura a salvare l'assistito da un'ovvia condanna a morte - questo nell'eventualità di uno scambio di prigionieri con l'Unione Sovietica. Di lì a poco, un U2 viene abbattuto e il pilota catturato. Frattanto, a Berlino, un neolaureato americano decide di andare avanti e indietro per il Muro in costruzione, e viene arrestato dalla polizia della Germania Est. Si profila, quindi, la possibilità di uno scambio. L'avvocato, senza compenso né protezione, viene incaricato dalla Cia di negoziare coi russi per ottenere indietro l'aviere. Hanks, figuriamoci, non si accontenta: vuole anche il neolaureato (in economia). Va a Berlino, alloggia in un tugurio (gli agenti della Cia, invece, all'Hilton); e mentre si reca all'ambasciata sovietica (sta nevicando) gli rubano il cappotto. Ma viene ricevuto lo stesso. Tratta con molta arguzia. Non solo: sebbene raffreddato, incontra un avvocato DDR per il rilascio dell'improvvido economista. Hanks fa il doppiogioco meglio di una spia vera. Il filmone mette in scena valori umanitari di prim'ordine, ridicolizza i servizi segreti, in particolare un agente Cia preso di continuo a pesci in faccia, e ribadisce al mondo intero la grandezza degli Stati Uniti d'America. Peccato solo non aver inserito "The star spangled bunner" nei titoli di coda.

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