giovedì 14 gennaio 2016

Giovane e bella

Mi ha interessato l'argomento e il punto di vista adottato: un'eziologia esplicita, una certa "spudoratezza" nell'analisi che scruta famiglia, scuola, rapporti a margine di una prostituzione volontaria. Il sesso rappresentato, invece, talvolta risulta goffo, o noioso. Quindi: sì al preambolo, ai silenzi in cui si covano propositi e degrado; sì al fratellino guardone, ai sottovoce maliziosi; sì a insinuazioni e malignità; no agli amplessi veri e propri, col su e giù da mal di mare. Nell'insieme, un'opera onesta, ben scritta, ma con attori (Marine Vacth a parte) senza infamia e senza lode. La madre, in particolare, non è proprio memorabile. In verità, Ozon non sembra occuparsi granché delle interpretazioni - l'unica a staccarsi è la protagonista - insieme a Georges, il cliente infartuato, e sua moglie (una Charlotte Rampling che ipnotizza lo spettatore).

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