domenica 28 giugno 2015

Tentativi

Ennesimo concorso risoltosi in nulla di fatto. Continuo a scrivere per inerzia.

mercoledì 24 giugno 2015

I fondelli dell'impulso gerarchico

Non credo esistano sfottò bonari. È una modalità odiosa, di affermazione e/o dominio. Gli animali lottano, gli uomini cagacazzo tentano di fare dell’ironia.

martedì 9 giugno 2015

Le nozze

Si è sposata mia sorella. Momenti indimenticabili: i preparativi. La casa padronale infiorettata, tutta ninnoli e vernici rosa e bianche, un po' da Lulù. Il bagno lezioso con residuo fecale nella tazza. Il boudoir col grande vestito appeso e celato da un lenzuolo, tipo monumento da inaugurare. C'è la truccatrice che opera su quattro donne (la sposa, mamma, e due testimoni), e, più in generale, un'intimità un po' ambigua. Ci mostriamo tutti in abiti da casa, qualcuno si lava i denti a porta aperta; un andirivieni scalzo in pantacollant tra giacche appese alle grucce e cravatte da annodare. Il gineceo felice elettrifica l'evento: è il cuore sacro della Donna profana a "fare" il matrimonio... Pochi maschi vigili. Mio fratello addetto ai panini; papà subito redarguito per i suoi chiassi egocentrici da gallo nel pollaio. E sparisce. Largo alla testimone adorabile con treccia da Lolita. Gliela sistema la parrucchiera matura che, per il momento, accantona rivalità e conflitti interiori. Io ho un abito carta da zucchero con farfallino blu; scarpe e cintura in grigio. Taglio casual sdrammatizzante. Sono un po' pentito. Arrivano parenti, un coagulo per il corteo della sposa. E il fotografo rompicoglioni che pensa d'essere Doisneau: pezzo d'uomo sudato con superdotazione di obbiettivi e metafore inadeguate. Fuori batte il sole. La chiesa è vicina e lo sposo già attende - si vocifera - in blu scuro. Partiamo strombazzanti verso l'orrenda basilica di calcestruzzo. Con ottima acustica, però. Il coro polifonico è una delizia, diretto da una solista che prende le note alte con una pertica di finezza espressiva. Immancabile Ave Maria. Di Schubert (non di Bolton, come sostenuto da taluni). Papà, divo, inforca subito gli occhiali hollywoodiani. Poi il prete, che ha qualche slancio di prolissità e, infine, legge la benedizione pontificia (tra i parenti dello sposo c'è un infiltrato del Vaticano, ma non sapremo mai chi). La cena a Casa Cortina, e le solite dinamiche sociali tra camerieri avari che negano il bis. Qualcuno s'è portato dietro l'I-pad per assistere, tra gli "evviva gli sposi!", alla finale di Champions.