martedì 27 febbraio 2018
ROSSO ISTANBUL di F. Ozpetek
Dimostra come si possa muovere la macchina da presa con abilità, perfino con eleganza, e, tuttavia, girare un film quasi brutto. La seconda parte riscatta l'inizio un po' televisivo, dà consistenza psicologica all'intero impianto (di una realtà, in sostanza, determinata dalla fiction). Per il resto, infastidisce il richiamo al regista internazionale, omosessuale, che dilaga con la propria assenza. Ma ci sono (anche) momenti intensi, riusciti - per esempio la lettera.
giovedì 22 febbraio 2018
mercoledì 21 febbraio 2018
GIUDA di Amos Oz
Il tradimento come metafora di maturazione (raggiungimento del senso di autonomia e responsabilità individuale). Tutto suffragato con esempi biblici, letterari, e storici. La fine della relazione con una donna di vent'anni più grande (una madre, di fatto) va in questa precisa direzione. L'impianto intellettuale dell'opera è ottimo; meno convincente il modo in cui lo si sviluppa. Prolissità, immagini un po' macchinose, soprattutto all'inizio. Meglio - comunque - di "Altrove, forse", che d'altronde segnò l'esordio di Oz.
martedì 20 febbraio 2018
lunedì 19 febbraio 2018
sabato 17 febbraio 2018
L'INGANNO di Sofia Coppola
Teso, conciso; ma perplessità sull'epilogo: c'è una sorta di rammollimento.
RACCONTO D'AUTUNNO di E. Rohmer
Suggestivo, anche per il movimento insensato degli attori. L'intera dinamica (psicologica, di relazioni) rimanda a un laboratorio dei comportamenti astratti. Poco verosimile, però incisivo. L'aggettivo più ricorrente nei commenti critici, "leggero", sembra appropriato.
Etichette:
cinema,
dialoghi,
dvd,
Eric Rohmer,
Francia
giovedì 15 febbraio 2018
lunedì 12 febbraio 2018
MOTHER! di D. Aronofsky
Metafore e scricchiolii diffusi. Gli ultimi trenta minuti sono catastrofici.
venerdì 9 febbraio 2018
45 ANNI di Andrew Haigh
Lento nei tempi naturali, di campagna. Scandito nell'eleganza, onesto negli effetti; finissimo. Charlotte Rampling impietrita non si dimentica.
mercoledì 7 febbraio 2018
lunedì 5 febbraio 2018
ANTICHI MAESTRI di T. Bernhard
"Lo spettacolo era tremendo" è l'ultima frase, e giù a ridere. Questo spiega, in extremis, l'ambiguità del sottotitolo: "una commedia".
venerdì 2 febbraio 2018
giovedì 1 febbraio 2018
Iscriviti a:
Post (Atom)