sabato 9 gennaio 2016

Macbeth

Ieri Macbeth, in comitiva (e dietro mia proposta). Non è piaciuto a nessuno, per la "pesantezza" dei dialoghi tratti alla lettera dalla celeberrima tragedia. Nella sbrigativa conferenza tenutasi all'Old Wild West, si è subito capito che il vero problema del film è Shakespeare. Il resto, a detta dei più, "poteva anche andare". Io ci tenevo a vedere Fassbender al cinema, e fino alla grigliata era perlopiù soddisfatto: l'impianto dell'opera tocca sì il manierismo; e l'eccesso icastico, con gruppi di personaggi in posa, insieme a una smodata ricerca di simmetrie (tout court), lo rende un po' statico (c'è una componente di pittura e di teatro che rischia di prevalere su quella cinematografica). Gli attori, tuttavia, rimediano con innegabile grandezza: anche Marion Cotillard - una Lady Macbeth emaciata che, infine, lacrima sulla propria istigazione. In generale, belle atmosfere con tanta nebbia, paesaggi montuosi, cieli funesti e spettri, uomini sordidi coperti di cicatrici; e interni gotici, candele, banchetti sfarzosi, ombre e paranoia dappertutto.

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