martedì 17 novembre 2015

12 anni schiavo

In una certa misura (pur messo sul chi va là dalla caterva di premi), mi ha deluso. E' il tipico drammone con psicotici sparsi (Fassbender però eccelle) e martiri da monumento. Non indispone, ma non aggiunge né toglie. Di Mc Quenn avevo ammirato "Shame", a mio aviso più audace e complesso anche su un piano formale. Al di là dei tragici contenuti storici, lo schiavismo è un tema "comodo", tanto più se si percorrono strade narrativo-psicologiche già battute. In questo film accade; anzi, direi che vederlo è stato una specie di deja-vu lungo 139 minuti. L'immedesimazione nella vittima, ormai, è un binario morto - comunque redditizio. Non a caso si continuano a girarae film sull'Olocausto. Il pubblico ha un gusto dell'ecatombe un po' astratto. Sarebbe interessante organizzare delle deportazioni fuori dai cinema.

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