martedì 25 agosto 2015

La cura del mare

Oggi mare, con tuffo curativo secondo il rimedio degli antichi. Tutti gli interpellati mi assicurano che funziona, anche in rete si ribadisce che il raffreddore da mare si combatte in spiaggia. Ho qualche dubbio: giovedì, dopo la gran terapia del Poetto, mi è salita la febbre. E oggi sono entrato in acqua con oscuri pensieri di ricovero e polmoniti fulminanti (sulla falsariga della vecchia sapienza smentita). Però ci tenevo a non saltare l'appuntamento, per le nipotine... La loro gioia è più di un riempitivo, e i progressi fonetici della piccola sollecitano il papà logopedista che è in me. Vengono da un contesto famigliare insano, avvezze a sguardi in cui riverbera una follia morbosa e di gretto possesso, che non sa proteggerle né accompagnarle. Io credo basti poco per salvare un bambino: offrirgli un modello affettivo, delle modalità relazionali alternative, un sorriso e un incoraggiamento alla sua libertà d'espressione. Se un bambino vede lo spiraglio, la via di fuga, non appena gli sarà possibile fuggirà. Di contro, se non vede che miseria, finirà per diventare ciò che teme. Quindi ho fiducia. Direi quasi, per una volta, speranza.

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